Health for Madagascar

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Dopo una serie di incontri preparatori è entrato nel vivo il progetto che vede la collaborazione tra la nostra associazione e l’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo. L’idea iniziale è stata quella di offrire ai giovani la possibilità di toccare con mano situazioni di vita assolutamente diverse, e molto più povere economicamente, portandoli in Madagascar, mettendoli a contatto con coetanei, ma non solo, che vivono in condizioni di povertà estrema, ma con forse maggiore serenità e gioia. Grazie al coinvolgimento sentito ed entusiasta di alcuni docenti e della dirigente dott.ssa Tiziana Rossi, il progetto a preso vita e si va concretizzando. Di seguito la presentazione del progetto elaborata dall’Istituto. Un grazie anche alla prof. Maria Vittoria Reda, sostenitrice entusiasta del progetto fin dall’inizio.

 

HEALTH FOR MADAGASCAR
1. I DESTINATARI DEL PROGETTO

Il corso LOS4 Il Liceo scientifico quadriennale delle scienze applicate è un percorso scolastico innovativo che l’Istituto M. Martini ha messo a punto in aderenza ai più recenti riferimenti europei. L’offerta formativa fa riferimento ad un modello di insegnamento strutturato per competenze, che agevola l’utilizzo di conoscenze e competenze complesse all’insegna dell’autonomia e responsabilità del soggetto in apprendimento, che viene coinvolto dal docente in compiti di realtà e situazioni complesse da “risolvere” con metodologie di project work. Nel percorso quadriennale un posto particolarmente importante è rappresentato dalle esperienze di alternanza scuola-lavoro, un ulteriore ambito nel quale si fa ricorso a soluzioni innovative con l’impiego e il potenziamento di esperienze già radicate e di strumenti già collaudati in altri contesti. È nel quadro di questa attitudine che il progetto “Health for Madagascar” si
propone come sperimentazione inedita di un’esperienza di alternanza scuola lavoro, in grado di offrire agli studenti la possibilità di sperimentarsi in un contesto reale, assumendo il profilo di protagonisti di azioni e operatività sulla base di un mandato preciso affidato all’Istituto da Soggetti esterni alla scuola. In sintesi gli studenti saranno chiamati – con la guida di docenti, altri operatori, il Comune di Mezzolombardo e la partnership di enti di ricerca – dapprima a progettare e quindi a realizzare “artefatti” culturali, didattici e progettuali a vantaggio della municipalità di Anivorano EST in Madagascar.
2. ORIGINI DEL PROGETTO
L’idea progettuale nasce dalla relazione che si è stabilita tra il dottor Roberto Ghezzi, responsabile dell’Associazione Chirurgia pediatrica onlus di Trento, il Comune di Mezzolombardo e un gruppo di studenti dell’Istituto Martini. La “Chirurgia Pediatrica Solidale” onlus è un’associazione di volontariato nata all’interno dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale S. Chiara di Trento per iniziativa del dr. Ghezzi con lo scopo di offrire assistenza e prestazioni sanitarie pediatriche gratuite a bambini in stato di povertà e di sostenere altri interventi di tipo umanitario. Dopo un’esperienza in Togo, attualmente l’Associazione opera in due villaggi del Madagascar: Morafeno e Analaroa, dove già sono state realizzate iniziative in ambito sanitario (cfr. http://www.chirurgiapediatricasolidale.org/progetti/), ma altrettanto numerosi sono gli interventi ancora da realizzare, soprattutto rivolti ai bambini. “Health for Madagascar” è un
vero e proprio progetto di cooperazione internazionale che ha per partner, oltre  all’Associazione Chirurgia Pediatrica Solidale onlus, il Comune di Mezzolombardo e l’Istituto Martini, finalizzato alla realizzazione di “prodotti” culturali (materiale informativo sulle norme igienicosanitarie, giochi didattici per i bambini, in prospettiva – e a livelli crescenti di complessità progettuale – una “fluviambulanza” che trasporti gli ammalati lungo il fiume come via più praticabile delle strade sterrate e un presidio ospedaliero ad Analaroa) in sostegno alla popolazione del villaggio di Anivorano. Nel villaggio le suore Orsoline da anni costituisconoun punto di riferimento fondamentale per le persone che vivono nei villaggi vicini e che per la mancanza di strade risultano di fatto isolati dalla capitale. Nel villaggio di Analaroa nel 2017 l’Associazione Pediatrica solidale onlus ha realizzato una sala operatoria con il contributo di enti privati e singoli cittadini e la collaborazione di artigiani volontari che hanno messo a disposizione tempo e abilità professionali, per consentire agli abitanti di questa regione, caratterizzata da un’estrema povertà, di ricevere un’assistenza sanitaria adeguata senza più sostenere viaggi estenuanti a piedi o con mezzi di fortuna. Attualmente ad Analaroa un dispensario farmaceutico affianca la sala operatoria, ma c’è la necessità diripensarlo, allo scopo di renderlo più fruibile dalla popolazione, adeguandolo a standard igienici, tecnici organizzativi. In particolare è emerso il bisogno di creare una zona riservata alle mamme e ai loro bimbi neonati dove possano ricevere supporto, consigli, cure, anche luogo di scambio di consigli e buone prassi. Inoltre sarebbe importante anche allestire un laboratorio galenico per sottoporre ad un maggiore controllo erbe officinali tradizionalmente usate dalla popolazione locale. Grande attenzione è posta anche alla formazione, con l’obiettivo di formare personale locale che possa supportare l’équipe trentina: a tale scopo l’Associazione è presente in Madagascar per due periodi l’anno. Una suora malgascia,infermiera professionale, l’anno scorso ha potuto trascorrere un periodo di formazione di tre mesi presso il blocco operatorio dell’ospedale Santa Chiara.

3. GLI STUDENTI COINVOLTI

Saranno dodici gli studenti coinvolti, attualmente frequentanti il secondo anno del Liceo scientifico quadriennale. Si tratta di studenti molto motivati e, soprattutto, interessati a cogliere gli spunti che provengono loro dall’attualità per approfondire le loro conoscenze e trasformarle in competenze che possano arricchire la loro formazione. Così l’appello di aiuto del dottor Ghezzi, molto conosciuto in Trentino e in particolare all’interno della comunità di Mezzolombardo, è stato raccolto dai ragazzi, che hanno cominciato a pensare come poter rispondere concretamente alla richiesta di aiuto che veniva rivolto all’intera comunità da parte dell’Associazione, mettendo a disposizione le proprie risorse di studenti che
frequentano un percorso con una forte caratterizzazione scientifica.

4. DALLA COMMESSA AL METODO

Il mandato affidato agli studenti consiste nella progettazione di materiali e giochi didattici per i bambini di Anivorano che puntino a elementari norme igienico-sanitarie. In prospettiva è sorta anche l’idea di progettare e realizzare una ambulanza che lungo il fiume trasporti kit di pronto soccorso e malati. In prospettiva si chiederà agli studenti di cimentarsi anche nella progettazione del presidio ospedaliero da costruire ex novo, supra descritto.

4.1. ASPETTI METODOLOGICI QUALIFICANTI

L’aspetto innovativo e vero e proprio driver di accelerazione del processo di apprendimento è il fatto che il progetto consiste in una commessa reale, in una logica di “compito di realtà” e di ingaggio autentico, di sfida non solo sul piano cognitivo delle competenze e conoscenze tecniche di alcune discipline, ma anche delle competenze trasversali: partecipazione attiva, innovatività, progettualità, messa a punto di un metodo scientifico di analisi della realtà, trasferimento tecnologico, costruzione del senso civico in una dimensione in cui il “fare” produttivo si sintetizza efficacemente con il “saper essere”. La commessa che si pone come compito-sfidante ha le caratteristiche di un problem solving che non ha altra risoluzione se non la capacità di rispondere o meno alle esigenze poste dai committenti. In questa sfida gli studenti diventano protagonisti attivi nella ricerca delle soluzioni più adeguate al problema, utilizzando le conoscenze apprese in classe ma anche ricercandone di nuove, avendo come riferimento i docenti tutor. Si tratta di una didattica basata su compiti di realtà che trova nelle discipline i riferimenti fondamentali a cui gli studenti devono attingere per procedere nelle diverse fasi del processo.

4.2. IL DESIGN THINKING
Il progetto si svolgerà adottando la metodologia del Design Thinking (DT). Il DT invita i ragazzi di studiare delle soluzioni innovative per risolvere un problema sulla base di una “commessa” che proviene da utenti esterni. Il progetto prevede la realizzazione di un prototipo che viene presentato ai committenti che lo valutano. L’applicazione del Design Thinking alla didattica stimola la creatività, la collaborazione, il pensiero critico e la gestione di problemi complessi; soft skills sempre più richieste nel mondo del lavoro.
5. LE FASI DEL PROGETTO
Lo sviluppo del progetto seguirà varie fasi di avvicinamento che si svolgeranno dapprima in setting didattico laboratoriale in aula, secondo un approccio multidisciplinare, per concludersi mediante il sopralluogo degli alunni in Madagascar per gli accertamenti finali propedeutici alla sua implementazione. Lo sviluppo del progetto con la classe occuperà il periodo da febbraio a novembre 2019 e si svolgerà all’interno delle seguenti coordinate metodologiche:
a) sostegno nello sviluppo le varie attività, nella definizione e negli aggiustamenti di percorso
b) guida e/o supporto alla didattica in alcuni passaggi specifici, ad esempio creatività e utilizzo degli strumenti per la gestione della fase divergente e convergente
c) comunicazione: contribuire a valorizzare al meglio l’esperienza attraverso la comunicazione verso l’esterno (comunicati stampa, brochure, evento finale, …).
Il lavoro in aula per la produzione degli artefatti (brochure e giochi) si svolgerà dal 3 al 14 giugno 2019; gli studenti presenteranno i materiali alle popolazioni locali durante il viaggio a Anivorano che si terrà in Settembre 2019.

 

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